La prima festa di Santa Angela
L’ampio stralcio è tratto da un mio articolo pubblicato anni fa sulla Rivista Il Cantico
Santa Angela l’ho “incontrata” per la prima volta tanti anni fa ( forse nel ’91) quando, ancora Beata, protetta da una teca di cristallo speciale, era stata portata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e poi in Assisi a San Francesco. Non la conoscevo se non di nome questa figura di donna speciale e nemmeno ora posso dire di conoscerla, mi ci sono avvicinata solo un pochino di più.
Nobildonna folignate, ricca, bella, gaudente, sposata, madre di più figli, Angela (1248-1309) nella piena maturità, a circa 37 anni, inizia un cammino di conversione e di penitenza sulle orme del Poverello di Assisi.
Benedetto XVI, nell’udienza del 13 ottobre 2010, parlando dei fattori che hanno inciso sul mutamento radicale di Angela dice: “Alcuni avvenimenti, come il violento terremoto del 1279, un uragano, l’annosa guerra contro Perugia e le sue dure conseguenze incidono nella vita di Angela, la quale progressivamente prende coscienza dei suoi peccati, fino ad un passo decisivo: invoca san Francesco, che le appare in visione, per chiedergli consiglio in vista di una buona Confessione generale da compiere: siamo nel 1285, Angela si confessa da un Frate a San Feliciano. Tre anni dopo, la strada della conversione conosce un’altra svolta: lo scioglimento dai legami affettivi, poiché, in pochi mesi, alla morte della madre seguono quelle del marito e di tutti i figli. Allora vende i suoi beni e nel 1291 aderisce al Terz’Ordine di San Francesco.”
Il frate confessore di cui si parla è molto probabilmente il Fra Arnaldo che divenne suo direttore spirituale ed estensore del “Memoriale”, parte del “Liber”, che ci conserva l’esperienza straordinaria di questa Santa.
Attorno ad Angela, che aveva fatto la scelta di restare nel mondo come Terziaria francescana, si creò un cenacolo di persone come lei seguaci di San Francesco nella via dell’umiltà, della povertà, della carità.
Il suo percorso spirituale ci è narrato, come già detto, da Fra Arnaldo che raccoglie la testimonianza dalla viva voce di Angela e la trascrive o meglio la traduce in un latino abbastanza semplice e lineare.
Sono trenta i passi di questa esperienza di perfezione dal momento del suo ritorno a Dio fino alle più alte sfere della vita mistica.
Attingendo ancora da Benedetto XVI possimo dire che ” Nell’itinerario spirituale di Angela il passaggio dalla conversione all’esperienza mistica, da ciò che si può esprimere all’inesprimibile, avviene attraverso il Crocifisso. È il “Dio-uomo passionato”, che diventa il suo “maestro di perfezione”. Tutta la sua esperienza mistica è, dunque, tendere ad una perfetta “somiglianza” con Lui, mediante purificazioni e trasformazioni sempre più profonde e radicali. In tale stupenda impresa Angela mette tutta se stessa, anima e corpo, senza risparmiarsi in penitenze e tribolazioni dall’inizio alla fine, desiderando di morire con tutti i dolori sofferti dal Dio-uomo crocifisso per essere trasformata totalmente in Lui … Dalla conversione all’unione mistica con il Cristo crocifisso, all’inesprimibile. Un cammino altissimo, il cui segreto è la preghiera costante.”
Solenni sono state le celebrazioni, tanti i fedeli che sono accorsi ad omaggiare la nuova Santa folignate.
Ho chiesto ad un’ amica Terziara che ha partecipato alla Santa Messa delle 10 di parlarmi un po’ dell’atmosfera che si respirava, delle sensazioni che ha provato in un momento così particolare; mi ha detto che era seduta proprio vicino all’urna, dove riposa il corpo di S. Angela e la sua presenza l’aveva sentita viva per l’intera celebrazione e ogni tanto il suo sguardo si posava su di Lei e la sua mente ha lavorato in continuazione, non ha avuto un attimo di riposo: domande, sensazioni, riflessioni; ve ne riporto alcune direttamente dalla sua viva voce:
“Io vicino ad una grande donna che ha sfidato i secoli: che emozione! Che gioia! È difficile trovare le parole adatte che riescano a trasmettere veramente il mio stato d’animo e quello che il mio cuore suggerisce!
Mille domande, mille riflessioni hanno affollato la mia mente ma una in particolare mi assilla e desidera cercare una risposta: “Com’è possibile che l’insegnamento di questa donna sia giunto fino a noi?” Forse Angela si è affidata completamente, si è resa disponibile al mistero, ha saputo accogliere e far posto alla contemplazione, all’adorazione, alla preghiera profonda e tutto ciò l’ha resa immortale.
Ho scoperto con meraviglia e stupore una donna del mio tempo così vera, così attuale, così vicina, così umana e allo stesso tempo così mistica. Mi è sembrato di comprendere ancora di più quanto il nostro Dio ci ami e come l’incontro con il Suo Amore riesca a trasformare piano, piano, a tappe e poi radicalmente la nostra vita.
Angela si è lasciata modellare, ha permesso al Signore di entrare nel profondo del suo cuore e di sconvolgere la sua vita sociale ed interiore cambiando radicalmente. Il suo cammino verso Dio è iniziato tardi ma è avvenuto con una profondità straordinaria. Con il suo esempio di vita, Lei ci insegna che Dio viene nell’imprevedibilità e quando incontra l’uomo, lo prende totalmente, lo rapisce facendolo sprofondare nell’abisso dell’Amore.
Angela mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che nulla viene a caso per un cristiano, il Signore si può incontrare in ogni momento, in ogni occasione, in ogni sofferenza, in ogni fratello, in ogni cosa, anche una serie di eventi, circostanze possono condurti a Lui. Come S. Francesco d’ Assisi Angela guardava il creato come manifestazione più evidente di Dio. La vita di Angela, la sua conversione è per me un invito alla speranza per noi piccoli uomini e donne sempre alla ricerca e sempre in cammino e S. Angela ci insegna che con la preghiera e la fede arriveremo alla vetta agognata la luce. Durante la celebrazione ogni tanto volgevo il mio sguardo verso il corpo di S. Angela ed ho notato , poco distante da Lei, un bellissimo presepe. Questa disposizione non mi è sembrata casuale ma è stato un modo per dirci se seguite il mio insegnamento vi condurrò verso l’ Altissimo. Angela, quindi, mi è apparsa come la stella cometa luminosa e brillante che ha condotto i pastori alla capanna . Lei è la Stella che condurrà anche noi in quella Santa Capanna.”
La Celebrazione, presieduta dal Padre Provinciale Bruno Ottavi, è stata solenne.
Questa mattina, domenica 5 gennaio, ho deciso di andare sul presto a Foligno, proprio nella Chiesa dove è custodito il corpo di Santa Angela (mi vien sempre di dire Beata).
Il cielo è scuro ma ancora non piove, il Rosario accompagna il mio percorso in macchina. Parcheggio e per strade conosciute (ho insegnato tanti anni fa allo Scientifico di Foligno) arrivo alla Chiesa di San Francesco, Santuario di Sant’Angela. È in penombra l’interno, a sinistra sull’altare un’ urna con dentro la Santa e davanti una cascata di fiori molto vicini all’inginocchiatoio. C’è solo una persona immersa nella preghiera del Breviario, seduta proprio lì davanti all’urna, penso sia un sacerdote. Mi inginocchio ed inizio a pregare e Le chiedo di intercedere per le tante situazioni di difficoltà che coinvolgono i miei cari, gli amici, i conoscenti; le raccomando in modo speciale anche i Terziari Francescani e il Terz’Ordine tutto, Lei sa! Un pensiero per il Santo Padre, per i Sacerdoti… un lungo elenco che Lei già conosce. Iniziano ad arrivare alcune persone e scopro che si può andare vicino all’urna della Santa passando sul retro dell’altare; due scalini, uno spazio di sosta dietro l’urna, la possibilità di toccarla con la mano; mi colpisce una piccola foto messa lì sicuramente per impetrare una grazia.
Sul retro di un’ immagine, che ritrae la Santa con un Angelo, una preghiera del Vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi.
Quando esco piove. Le strade sono ancora deserte; in piazza San Domenico sono investita da raffiche di vento che intensificano l’effetto della pioggia. Proseguo a fatica; vicino ad un’edicola, in cui cerco invano lo speciale su Angela pubblicato dalla Gazzetta di Foligno; vedo un taxi, dopo breve attesa arriva il conducente, chiedo se può riportarmi al parcheggio dove ho la macchina; mi fa salire davanti e, una volta arrivati, non vuole nulla per la corsa, un gesto veramente gentile; ho solo potuto dirgli quello che dicevano i nostri vecchi: “Il Signore la ricompensi!”.
Per il pomeriggio avevamo fissato l’incontro di Fraternità, della nostra piccola Fraternità Frate Jacopa; ebbene abbiamo parlato di Santa Angela da Foligno leggendo anche dei brani tratti dal libro di Domenico Alfonsi ” La figlia dell’estasi” che avevo ricercato e ritrovato tra i miei libri.